"E' un organismo nato - ha spiegato Mirko Taglietti, ceo di Aktivhaus - per proteggere l'individuo che lo abita. Sarà osservato il benessere che deriva da vari parametri fisici". I test prevedono i -17 gradi ai piedi del Monte Bianco in inverno e i +39 gradi sulla riviera adriatica in estate, ma anche prove urbane sull'inquinamento in metropoli come Milano e Torino.
Per realizzare il progetto sono stati investiti circa 250 mila euro. Allo studio hanno partecipato anche i ricercatori Guido Callegari (PoliTo) e Giuseppe Barbiero (UniVda). "L'aspetto più innovativo - ha detto quest'ultimo - è la cura della biofilia, ovvero il rapporto tra uomo e contesto esterno. La sperimentazione si propone, infatti, di studiare l'intelligenza naturalistica dell'abitante del modulo e di calibrare i valori
Il modulo dovrà comunque garantire, anche in condizioni ambientali estreme, in modo autonomo e senza ricorrere ad una rete di energia esterna, una temperatura dell'aria compresa tra i 21 gradi in inverno e i 25 in estate. "In caso la temperatura si abbassasse - ha concluso Taglietti - è possibile usare il corpo umano per uno scambio di energia e con un'ora di cyclette si può alzare di due gradi"
Più che una casa è un laboratorio scientifico: si chiama Biosphera 2.0 e l'hanno costruito un gruppo di aziende, atenei e centri di ricerca piemontesi, valdostani e svizzeri. E' un'abitazione energeticamente autonoma e a misura d'uomo, costruita adottando le migliori tecnologie disponibili e in grado di produrre in autonomia tutta l'energia necessaria per viverci. Nei prossimi mesi girerà l'Italia e sarà sottoposta a vari test, con temperature esterne da -15 °C a + 40 °C. "E' un organismo nato per proteggere l'individuo che lo abita. Sarà osservato il benessere che deriva da vari parametri fisici", racconta Mirko Taglietti, ceo di Aktivhaus, l'azienda capofila del progetto
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